LUCCA. “In una situazione in cui le aziende si trovano ad operare tra notevoli difficoltà e problemi finanziari e di mercato, appaiono sempre più incomprensibili certe posizioni da parte dei sindacati che sembrano dettate più da motivazioni di carattere ideologico e politico piuttosto che, appunto, sindacali.” Lo scrive in una nota Assindustria Lucca.

“Senza contare i continui scioperi per tali questioni che certamente non aiutano nemmeno i lavoratori, atteggiamenti del genere rischiano spesso di compromettere possibili soluzioni di delicate questioni anche occupazionali per le quali sarebbe necessario un maggiore buon senso e una visione più pragmatica.

“Ma ancor più incomprensibile appare tale atteggiamento quando non ci si trova di fronte a aziende che presentano necessità di adeguamento di organico per rispondere alle difficoltà di mercato, ma anzi si tratta di realtà che al contrario si muovono in maniera positiva per cercare di rispondere con la massima efficienza alle richieste del mercato.”

Assindustria, poi, scende nello specifico: “Eclatante al riguardo è il caso della Henraux, del quale vale la pena riassumere i termini.

“L’azienda, volendo affittare a terzi un proprio capannone utilizzato solo saltuariamente per lavorazioni a basso valore aggiunto, operazione pienamente legittima, che non richiede alcuna particolare procedura e che non coinvolge in alcun modo i lavoratori Henraux, ha ritenuto opportuno, nell’ottica dei buoni rapporti che la caratterizza, coinvolgere fin dall’inizio il sindacato presentando un apposito aggiornamento del piano industriale.

“Tale piano, evidenziando i numerosi investimenti già effettuati nelle cave, e nei vari reparti di lucidatura, segheria e finitura, ha confermato il trend di sviluppo dell’azienda che, nell’ottica della filiera produttiva, in una situazione generalizzata di crisi economico-finanziaria, evidenzia la volontà di affrontare un mercato particolarmente difficile con la massima efficienza e capacità di rispondere tempestivamente e con qualità a tutte le possibili richieste.

“Dopo una serie di incontri e discussioni durati ben tre mesi, in cui l’azienda, di fronte ad una negatività preconcetta, aveva dato tutte le assicurazioni possibili in tema di condizioni di lavoro e sicurezza – l’operazione prevista si inserisce nel piano di sviluppo aziendale e costituisce la valorizzazione di un asset a basso valore – è stato constatato il permanere di posizioni ideologicamente contrarie, unitamente alla presentazione di richieste che niente avevano a che vedere con la questione.

“A questo punto la Henraux, visto il protrarsi dei tempi e la sterilità del dialogo, si è vista costretta a inviare alla Rsu e alla Fillea CGIL una comunicazione di avvio del programma enunciato.

“Lasciano quindi quantomeno perplessi i riferimenti sindacali apparsi sulla stampa locale a comportamenti unilaterali dell’azienda, alla mancanza di dialogo e comunicazione nonché il richiamo a pericoli per l’occupazione di molti lavoratori, quando i tre lavoratori addetti al taglio, tra l’altro solo per parte dell’anno, sono stati spostati in un reparto rinnovato e con mansioni qualificanti e al contempo sono state effettuate nuove assunzioni ed è in atto un programma di sviluppo aziendale con nuovi investimenti.

“L’Associazione Industriali non può quindi che richiamare il sindacato, in questo come in altri casi, alle necessità di valutazioni obiettive, che tengano conto della difficile situazione attuale, senza preconcetti ideologici, se si vogliono davvero salvaguardare le attività produttive e difendere l’occupazione.”

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